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Come in un sogno tormentato, giunsero a Camille i sussurri dell'Ariete d'ebano e gli orrori innominati, emersi da sepolcri dimenticati. Con la gola rigonfia di dicerie, falcia le vestigia del nuovo mondo, piantando in terra il seme della magia e della stregoneria dei suoi beffardi e antichi maestri.